I garganelli sono un formato di pasta all’uovo, molto simile alle classiche penne rigate. La sua origine ha duplice storia: c’è chi fa risalire l’invenzione del Garganello al 1400 nelle cucine di Caterina Sforza, e chi nel 1700 in Romagna; il lusso del tortellino era per pochi, così nelle case dei contadini si inventarono questo genere di pasta, che assorbiva il sugo proprio come una vera “pasta ripiena”. D’altronde le origini della pasta all’uovo sono umili! La “leggenda” che preferisco raccontarvi narra di una brava cuoca, del Cardinale Bentivoglio, intenta a preparare i cappelletti/tortellini. Il caso vuole che nel mentre li stava preparando un animale di casa se ne mangiò una buona parte. Allarmata per quanto era successo, e per non buttare via i quadrati di pasta che aveva predisposto, gli balenò l’idea di arrotolarli su un cannello sottile di legno e successivamente di “rigarli” sui pettini da telai. Nacquero così i garganelli, il cui nome deriva dal dialetto “garganel” o gargarozzo, la parte tracheale del pollo. Da qui l’uso di condirli con salsiccia, ragù oppure con prosciutto e piselli.
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Quando la Farina incontrò l’Uovo
Mi capita spesso di sentirmi rivolgere la domanda “Cosa possiamo assaggiare di tipico qui a Bologna?” La risposta, come ben potete immaginare, non è una sola; sono tante! La lettura di oggi, probabilmente sarà la “madre” di tutte le prossime letture che vi proporrò. L’intento è quello di raccontarvi i piatti che hanno fatto la storia dell’Emilia-Romagna e che, specialmente, sono nel cuore dei Bolognesi. Ma, prima di parlarvi delle nostre specialità gastronomiche, c’è una favola da raccontare: tutto iniziò così..